Oli Essenziali: introduzione

Oli Essenziali
Gli Oli Essenziali sono degli ingredienti che compaiono in quasi tutte le ricette di questo blog. Sono un concentrato di principi attivi naturali molto potenti e pertanto bastano poche gocce da diluire sempre in altri Oli Vegetali (Oli Vettori) o creme base, per essere efficaci ed esercitare proprietà tonificanti, drenanti, rilassanti, stimolanti ecc.

Sono elementi molto volatili, solubili in alcol ed olio ma non in acqua. Gli Oli Essenziali sono anche sostanze molto complesse perché ognuno di loro è composto da moltissimi costituenti (interessante è anche l'articolo sui Chemiotipi che si trova al seguente link). Ad esempio l'Olio Essenziale di Lavanda è costituito da 160 costituenti isolati, mentre quello di Rosa è costituito da oltre 400 costituenti isolati (ma probabilmente sono molti di più).

Per ottenere una modesta quantità di Olio Essenziale, occorre una grande quantità di materia prima. Ad esempio per ricavare 1 Kg di Olio Essenziale di Lavanda, occorrono 160 Kg di sommità fiorite di Lavanda selvatica, oppure per ottenere 1 litro di Olio Essenziale di Gelsomino, occorrono 1000 Kg di fiori. In genere si può dire che la percentuale media di Olio Essenziale presente nell'intera pianta varia dallo 0,5% al 2%.
Ecco perché gli Oli Essenziali sono piuttosto costosi e impossibili da sintetizzare in laboratorio con le stesse caratteristiche di quelli naturali.

Accortezze
Al momento dell’acquisto occorre quindi sempre verificare che nella confezione sia riportata la dicitura “Olio Essenziale 100% puro” con il nome italiano e quello latino della pianta da cui è stato estratto. In questo modo si ha certezza sulla sua purezza e non ci si può confondere con altri prodotti contenenti aromi ed essenze sintetiche. Se ne sconsiglia l’uso da parte di donne in gravidanza o in fase di allattamento e meglio anche non utilizzarli sulla pelle dei bambini sotto i 5 anni di età. Se si utilizzano preparati con Oli Essenziali a base di agrumi, meglio attendere almeno 24 ore prima di esporsi al sole, perché sono fotosensibilizzanti e possono macchiare la pelle.

Oli Essenziali: metodi di estrazione

Gli Oli Essenziali vengono estratti da varie parti della pianta e dell'albero, fra cui: fiori, petali dei fiori, foglie, resine, rami, cortecce, radici, scorze dei frutti, semi ecc.

I principali metodi di estrazione sono

  • la spremitura a freddo
  • la distillazione in corrente di vapore
  • l'estrazione con l'uso di solventi
  • l'estrazione con Anidride Carbonica (CO2)
  • l'enfleurage
  • l'estrazione mediante ultrasuoni

I Metodi di estrazione dell'Olio Essenziale variano a seconda della parte utilizzata della pianta (detta droga) e la corretta procedura è fondamentale per garantirne la massima qualità.

Spremitura a freddo
Questo metodo di estrazione viene impiegato soprattutto per ricavare gli Oli Essenziali degli agrumi. Presse meccaniche pressano a freddo le bucce sminuzzate degli agrumi, con l'aggiunta di poca acqua ma nessun additivo chimico. E' importante che il processo infatti non raggiunga alte temperature e che non si usino prodotti chimici. La potenza dell'essenza si ridurrebbe e alcune sostanze tossiche verrebbero assorbite dall'olio. La centrifugazione conclude il processo separando l'acqua e l'olio dalla mistura ottenuta dopo la spremitura.

Distillazione in corrente di vapore
Questo metodo è uno dei più utilizzati e viene impiegato per estrarre l'Olio Essenziale dalle parti delle piante più resistenti al calore come foglie, rami, cortecce e resine. Lo strumento fondamentale è il distillatore, costituito da un recipiente in cui viene messa a bollire acqua. Il vapore salendo, passa attraverso una grata in cui viene messa a distillare la droga della pianta e ne assorbe gli odori e le essenze. Questa corrente di vapore viene poi convogliata in una serpentina refrigerante per far tornare il vapore allo stato liquido. Raccolto in nuovo recipente, si troveranno facilmente separabili l'acqua distillata della pianta (detta anche idrolato) e l'Olio essenziale, che essendo più leggero, vi galleggerà al di sopra.

Estrazione con solvente
Questo metodo viene utilizzato su quelle droghe dal profumo delicato e poco ricche di Olio Essenziale (come i fiori di Gelsomino o Rosa), che mal tollerano l'aumento di temperature delle distillazioni. Consiste nel trattare le droghe con una sostanza solvente che deve avere precise caratteristiche:

  • deve essere priva di odore
  • bollire a basse temperature
  • immiscibile con l'acqua
  • non deve reagire con i costituenti dell'Olio Essenziale
  • deve avere una bassa tossicità
In genere i solventi utilizzati sono l'esano, l'etere e il tetracloruro di metano. Versati sui fiori della pianta da cui si vuole ricavare l'essenza, rilasciano una sostanza collosa composta da Oli Essenziali, cere e altri composti lipofili non volatili. Mediante basso riscaldamento o mettendola sotto vuoto, si allontana il solvente dal resto della massa collosa, ottenendo così la concreta. Il processo continua eliminando la cera tramite alcol etilico e raffreddandola a -20°C. La cera precipita e poi viene filtrata o centrifugata, lasciando ora un composto meno denso. Tramite distillazione a pressione ridotta, si elimina l'alcol ottendo la cosidetta assoluta, una massa vischiosa contenente l'Olio Essenziale.

Come si può intuire, questo processo è molto complesso e pertanto viene utilizzato per ricavare gli Oli Essenziali più pregiati e costosi. Tuttavia, essendo alto il rischio che nell'Olio vi possa restare traccia del solvente chimico, le essenze ricavate mediante questo tipo di estrazione possono essere utilizzate solo per uso esterno e mai per uso interno. Sono molto apprezzate invece nel settore profumiero perché l'utilizzo di basse temperature e il mancato impiego di pressatura meccanica, favorisce la permanenza del profumo del fiore quasi inalterato.

Estrazione con Anidride Carbonica (CO2)
Questo metodo è più pulito rispetto a quello precedente ed è sempre l'ideale per estrarre le essenze di fiori dall'aroma volatile e delicato. Sfrutta la capacità dell'Anidride Carbonica di poter estrarre gli Oli Essenziali dalla droghe, quando si trova in stato liquido sottoposta ad alta pressione (circa 22 atmosfere). Il liquido si raccoglie in un recipiente che poi viene depressurizzato, per far tornare l'Anidride Carbonica al suo stato naturale gassoso altamente volatile. Una volta evaporata, ciò che rimane è un olio essenziale privo di qualsiasi contaminazione. La CO2 infatti è una sostanza non tossica che non interagisce in alcun modo con i costituenti dell'olio. La qualità ottenuta è notevole anche perché il processo non utilizza mai alte temperature. Tuttavia i macchinari per pressurizzare l'Anidride Carbonica sono piuttosto costosi e quindi questo metodo di estrazione non è fra i più utilizzati.

Enfleurage
Questo metodo di estrazione è uno dei più antichi e ormai impiegato solo a scopo dimostrativo a causa della sua elevata dispendiosità. Utile per estrarre l'olio essenziale dalle parti molto tenere della pianta e poco resistenti al calore come i fiori di Gelsomino, Viola e Rosa, veniva utilizzato dagli Egizi e dai Persiani per ottenere unguenti e altri medicamenti. Consiste nel cospargere con i petali dei fiori, alcune lastre spalmate di sostanze grasse (in genere di origine animale), sfruttando la capacità dei lipidi di assorbire le essenze derivate dal processo di macerazione. Non appena i petali sono completamente appassiti (cira dopo 2 giorni), vengono rimpiazzati da altri freschi. Una volta che tutto il grasso è saturo di essenza (il processo può durare diverse settimane), viene estratto l'olio essenziale tramite alcol.

Estrazione mediante ultrasuoni
Un metodo davvero nuovo è l'estrazione con gli ultrasuoni. Un ultrasuono è un'onda sonora meccanica con frequenze comprese fra 20 KHz e 10 MHz. Per l'estrazione di Oli Vegetali ed Oli Essenziali, le frequenze usate sono fra 16 KHz e 100 KHz. L'onda sonora di questa potenza riesce a rompere le pareti cellulari del vegetale, rilasciando tutti i costituenti che contiene la cellula. Si ottiene così una miscela pura, in cui le molecole degli elementi sono perfettamente integre, anche quelle più delicate, termolabili, liposolubili, idrosolubili ecc. Per propagarsi, l'ultrasuono deve attraversare un mezzo liquido. Quindi il vegetale subisce un pretrattamento prima di essere colpito dagli ultrasuoni. La pianta viene sminuzzata ed impregnata di un solvente naturale, in modo da ammorbidire le parti più dure come cortecce o semi e permettere alle onde sonore, di propagarsi meglio. La resa è molto migliore rispetto ai tradizionali metodi di macerazione ed estrazione. Per separare i vari principi attivi contenuti nella miscela ottenuta, occorrono poi successive lavorazioni.

Oli Essenziali: impieghi

Gli Oli Essenziali, grazie alle loro svariate proprietà, hanno moltissimi utilizzi:

  • in cucina per insaporire le pietanze
  • in Aromaterapia per curare stress, disturbi di ansia, mal di testa tramite diffusori
  • nella cura di disturbi respiratori come asma, bronchite, sinusite e rinite tramite suffumigi
  • in Aromacosmesi/cosmesi Naturale per la cura di pelle e capelli per fini estetici e terapeutici
  • nella cura di disturbi gastro intestinali mediante uso orale
  • nel campo del massaggio olistico per dolori reumatici o problemi circolatori
La Cosmesi Naturale, impiega gli Oli Essenziali come componenti attivi su moltissimi cosmetici.
In genere per ogni 100g di prodotto per viso (crema, gel, sieri, ecc.), vanno aggiunte fra le 3 e le 15 gocce di Olio Esseziale. Di seguito riporto una utile tabella scaricabile, in cui vengono mostrati quali sono alcuni Oli Essenziali più adatti per ogni tipologia di pelle del viso:

Tabella Oli Essenziali per tipologia pelle del viso

Ultimi articoli dal mio blog